giovedì 3 dicembre 2015

IL PUNTO SUL CAMPIONATO...di M.Silva


Mancano poche partite alla fine del girone d'andata, è trascorso velocemente quindi quasi metà campionato e sicuramente un primo resoconto, o quantomeno una prima impressione sul massimo torneo italiano è pur lecito esporla.
Il campo dopo 14 giornate ha ricalcato un po' quella che era la mia idea prima che la Serie A avesse inizio: un Napoli che contrariamente da quanto prospettato da tanti scienziati e dalla stragrande maggioranza della piazza non si è indebolito per nulla ed ha trovato un grande Maestro a dirigere l'orchestra. Un' orchestra che si muove a ritmo di una sinfonia perfetta, dolcissima, che ha consentito alla squadra partenopea di proiettarsi, dopo l'ennesimo scontro diretto vinto, in vetta alla classifica in solitario, una gioia che i supporters azzurri non provavano da un quarto di secolo. Proprio a Napoli, al San Paolo, è caduta quella che era stata a lungo la capolista, l'Inter di Mancini; si è detto tanto dei nerazzurri, che sono poco belli da vedere, che sono fortunati, che non meritano di stare in alto, che devono tutto al grande portiere Handanovic. Personalmente credo che la verità stia nel mezzo, Mancini ha conferito alla squadra quella solidità (attraverso comunque massicci interventi sul mercato) che mancava da un po', prediligendo maggiormente l'aspetto fisico a quello strettamente tecnico; è vero però che la formazione lombarda ha ottenuto risultati che sono andati oltre i reali meriti e credo, ancora una volta in controtendenza dalla massa, che l'Inter sia uscita ridimensionata dalla sconfitta di Napoli e non viceversa. Spiego cercando di essere il più possibile chiaro: tutti decantano la forza dell'Inter per la splendida prova di Napoli ma vedendo e rivedendo la gara la mia idea è divenuta chiara. La squadra azzurra, nonostante una pressione indescrivibile ed una gara giocata con una tensione man mano che trascorrevano i minuti sempre più avvolgente ed insopportabile, ha tenuto il pallino per quasi tutto l'incontro, facendo prevalere la terribile paura di vincere negli ultimi minuti quando ogni pallone pesava più di un macigno e scottava più della lava. Qualsiasi squadra in quel contesto avrebbe messo paura agli azzurri e ad uno stadio terribilmente impaurito che non vedeva l'ora di tornare a casa e godersi quella classifica.
Intanto c'è da registrare la prepotente risalita della Juventus che ha pagato lo scotto di una partenza al rallentatore ma che ora sembra abbia decisamente cambiato registro e soprattutto ritmo. A Palermo abbiamo assistito alla quarta vittoria di fila per i bianconeri che a mio parere non avranno particolari problemi a collocarsi tra le prime tre, anche se per il quinto titolo di fila la vedo davvero dura. Per me è no!
Quella che sembra veramente allo sbando è la Roma di Garcia: in estate la formazione giallorossa veniva additata addirittura come macchina perfetta che avrebbe ammazzato il campionato o giù di lì. Io le domande me le sono poste già in estate, non notavo tutta questa prorompente forza e soprattutto ero dell'idea che in difesa i capitolini erano poca cosa. Soprattutto la società e Sabatini in testa, quando hanno cominciato ad avere seri dubbi sull'operato del sopravvalutato tecnico francese, dovevano tagliare la testa al toro ed avere il coraggio di cambiare. Coraggio che appunto non è mancato al Napoli con Sarri.
Grandissimo campionato sin qui per la Fiorentina, altra grande dimostrazione di quanto un allenatore possa influire sensibilmente sulle sorti di una squadra, soprattutto quando si lavora sulla testa dei giocatori, riuscendo a ottenere il meglio da un'atleta che è profondamente convinto dei propri mezzi e gioca con grande autostima. Un bravissimo va quindi al portoghese Paulo Sousa. Non dovrebbe spostarsi da queste squadre il discorso-vertice, le altre squadre ci sembrano meno attrezzate e soprattutto figlie di errori di mercato o di operazioni volte al fine di accattivarsi i tifosi. E' il caso del Milan che era stato artatamente "pompato" dai media per i sensazionali acquisti di Luiz Adriano e Bacca (manco fossero Gullit e Van Basten), per l'ingaggio strapagato di Bertolacci e per l'acquisto di Romagnoli (comunque non ancora navigato e chiamato a comandare forse prematuramente una "grande") per poi finire a giocare con il redivivo Cerci, con un Montolivo che sembra aver già speso il meglio, per non parlare della ciliegina Balotelli. Cose da pazzi!
Stanno deludendo anche la Lazio e il suo condottiero Pioli, chiamati a ripetere il miracolo dello scorso campionato ma praticamente senza fare mercato: più che delusione potremmo parlare di situazione ampiamente prevista, con quella difesa poi...
Per quanto riguarda le medio- piccole, solito campionato di straordinaria efficacia da parte del Chievo che riesce a spendere pochissimo ed ottenere sempre risultati positivi, mentre Giampaolo sta proseguendo senza stravolgimenti (e quindi dimostrando grande umiltà ed intelligenza) il lavoro del suo predecessore Sarri alla guida dell'Empoli.Ha deluso e molto il Bologna sotto la gestione Delio Rossi  ma la formazione felsinea si è ripresa con Donadoni che, vedrete, non avrà problemi a salvare la squadra, salvezza che meriterebbe fino a questo punto il Frosinone di Stellone che però dovrà lottare tanto per ottenere tale difficile traguardo. Credo che le due più serie candidate alla retrocessione occupino attualmente gli ultimi due posti: il Carpi, a parte qualche exploit, credo abbia poche chanches di rifare la serie A il prossimo anno, mentre dulcis, si fa per dire, in fundo c'è quel Verona che ha fatto disastri in estate acquistando poco e male e sperando nell'eterno Toni. Mandorlini è stato silurato ma non credo che il navigato Gigi Del Neri possa invertire la rotta. Chi vivrà vedrà...

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