giovedì 9 gennaio 2014

Paolo Di Canio e quel gol.....

Stasera inauguro una rubrica che sono sicuro piacera' a tutti quei romantici tifosi che come me amamo parlare di calcio si' ma che restano legati con un filo indissolubile al calcio del passato e ai ricordi di aneddoti che ne conseguono. Spero di poter raccogliere anche i vostri di racconti ed emozionarci insieme.

DOMENICA 27 MARZO 1994 : questa data in Italia sta a rappresentare il giorno delle elezioni che videro trionfare Silvio Berlusconi. E quel giorno il milan del Cavaliere era di scena a Napoli contro la squadra di Marcello Lippi,alla ricerca di una quasi insperata corsa ad un posto in Europa. Il San Paolo era vestito a festa, la Curva b aveva inondato il terreno di gioco di migliaia di coriandoli. Avevo un' adrenalina eccezionale e nonostante avessimo difronte una sorta di dream team ero convinto che gli azzurri avrebbero potuto fare il colpaccio.Partita non particolarmente bella e quell'incrocio dei pali di Marco Simone ad ammutolire per qualche secondo i supporters napoletani. Secondo tempo col Napoli che vive di rimessa ma Milan che controlla senza particolari affanni,poi....e poi quel minuto 79'.....stampato nella memoria. Renato "Dumbo"Buso recupera palla poco prima del centrocampo e con il pide cattivo,il sinistro,lancia verso l'area rossonera Paolo Di Canio(il fintomane). Ricordo che quegli istanti durarono un' eternita'. Mentre Di Canio era intento nelle sue finte e veroniche contro Panucci, Baresi,Costacurta,io guardavo con la coda dell'occhio Daniel Fonseca che quasi come se l'affare non gli riguardasse mai si sarebbe sognato di avanzare per soccorrere il compagno.E giu' improperi per l'uruguaiano indolente......Ma..ma....ma cosa succede? Ecco che Di Canio decide di fare tutto da solo e boom.....sinistro sotto la traversa con Seba Rossi battuto. Il finimondo.Paolo Di Canio per piu' di due minuti in canottiera sotto la curva b sommerso da chiunque ,nella immagini piu' tardi si riconobbe una casalinga di Cavalleggeri....Ed io ricordo che invece abbracciai il mio amico in curva.....iniziammo a piangere e sebbene mancassero ancora diversi minuti facemmo una cosa insolita...andammo via dallo stadio..... Chissa' forse era un modo per scacciare il timore di essere raggiunti, una reazione inconscia per non accettare una eventuale non vittoria a quel punto. Fatto sta che la storia ebbe il lieto fine e quello rimane un ricordo straordinario. Avevamo battuto gli "invincibili".

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