domenica 27 settembre 2015

NAPOLI-JUVENTUS 2-1: LE PAGELLE



Il Napoli gioca una gara di alto livello e piega una Juve mai doma. Gli azzurri passano in vantaggio con Insigne che chiede l'uno-due ad Higuain e trafigge Buffon. Nella ripresa tutto in un minuto: prima è il Pipita a realizzare il 2-0 con un sinistro in diagonale, poi è il giovane Lemina ad accorciare le distanze. Il Napoli distanzia i Campioni d'Italia di 4 punti; per i bianconeri c'è poco da stare Allegri...

REINA 6,5: conferisce alla retroguardia una straordinaria tranquillità. È pronto e attento sulle conclusioni degli attaccanti bianconeri.

HYSAJ 7: zitti, non lo gridate in giro, ma sembra che il Napoli a destra abbia finalmente trovato un giocatore con i fiocchi. Gioca con sorprendente continuità ed efficacia al cospetto dei pluridecorati dirimpettai agendo con risultati eccelsi in entrambe le fasi. Confortante il fatto che non ha timore con la palla al piede e difficilmente la butta.

ALBIOL 6,5: prova attenta e ordinata. Un bel passo in avanti rispetto al recente passato.

KOULIBALY 6,5: qualche sciocchezza la concede ancora e Sarri se n'è fatta una ragione, ma è una forza della natura e se aggiusta qualche difetto legato alla concentrazione in tutti i 90 minuti,è un difensore clamoroso. Colosso.

GHOULAM 6: sta provando a raggiungere livelli di maturità eccelsi, curando molto la fase difensiva. Avrebbe potuto chiudere meglio sul gol di Lemina stringendo a dovere. Sull'out di sinistra spesso infila i bianconeri ma gli attaccanti azzurri non riescono a sfruttare le sue incursioni. Si becca un giallo.

HAMSIK 6,5: bella la prova del capitano azzurro che regala qualità al centrocampo. Quasi mai spreca un pallone e dialoga con efficacia sul centro-sinistra facendo girare la testa ai bianconeri. Stremato esce per DAVID LOPEZ s.v.

JORGINHO 6,5: quanto è piacevole osservare la trasformazione in termini di fiducia ed autostima del buon Giorgio. Lo scorso anno si limitava timidamente al passaggio, ora è il faro del centrocampo azzurro. Chiede di giocare tutti i palloni e lo fa con sapienza, valido anche in interdizione. Luce.

ALLAN 7,5: gioca una gara da fenomeno, recupera mille palloni sprecandone nemmeno uno. Anzi riparte con forza e lucidità spaccando il centrocampo della Juve. Spettacolo puro.

CALLEJON 6: non si segnala per conclusioni pericolose o per una particolare incisività in fase offensiva. Ma è utile sulla fascia per sostanza e tranquillità nel possesso palla. Utile.

HIGUAIN 8: gara da attaccante fenomenale ed universale. Soltanto l'azione personale del raddoppio varrebbe per una lode: in realtà riassume in pochi secondi quella che è stata la sua gara. Recupera palla agli avversari così come ha fatto costantemente con un lavoro di grande sacrificio, e con tecnica sopraffina e potenza pura si avvia verso Buffon aggiustandosi il pallone quanto meglio possibile sul piede meno forte, il sinistro. Al portiere della Nazionale gli si piegano le dita: il Pipita ha colpito ancora, il San Paolo può far festa! A 5 dalla fine autentica standing ovation per lui che lascia il campo per GABBIADINI s.v.

INSIGNE 7: magari in tanti sono ancora scettici ma Il Magnifico risponde a modo suo. Un assillo costante per i difensori bianconeri che faticano a stargli dietro, poi si inventa quello scambio da favola con Higuain che gli consegna un autentico cioccolatino per battere Buffon e mandare in estasi il pubblico partenopeo. Si esalta e rischia di far ancora più male ai bianconeri poi prima che tramonti il primo tempo è lui a farsi male e ad uscire dal campo. Peccato! Al suo posto l'altro folletto, MERTENS 6 che tiene costantemente in ansia la retroguardia avversaria ma non riesce ad essere determinante e letale come spesso accade. Dopo pochi minuti dal suo ingresso fallisce una conclusione che meritava miglior sorte e che poteva significare 2-0 prima dell'intervallo. Contribuisce comunque alla vittoria.

SARRI 7: chiamatelo pure allenatore di provincia ma noi dagli spalti abbiamo osservato con estrema attenzione la formazione azzurra ed abbiamo tratto queste conclusioni: la sua mano si vede eccome e la squadra sta pian piano assorbendo le sue indicazioni, acquisendo una identità chiara e precisa. Il Napoli gioca, non butta mai il pallone anche quando c'è il pressing avversario asfissiante, la fa girare con tranquillità già nei primi metri, quelli davanti alla porta di Reina. Squadra corta, con una manovra ariosa con continui cambi di campo, che sa far male agli avversari. Bisogna acquisire continuità ma quella è figlia di una mentalità che il Napoli difficilmente nella storia ha avuto. Ci proviamo

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