giovedì 6 aprile 2017

Gli Higuain...uomini senza palle!



Sono trascorse poche ore dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia che ha sancito il passaggio alla finalissima di Roma della Juventus a spese del Napoli; il tutto con tanto di doppietta bella e rabbiosa del tanto fischiato, contestato e burlato Gonzalo Higuain. Sì, proprio l'argentino è stato protagonista di un gesto minaccioso alla fine del riscaldamento pre-gara verso quel posto in tribuna occupato dal Presidente De Laurentiis, tanto poi da riproporre il teatrino dopo le due segnature; poi è salito in cattedra nel'immediato post-partita il suo procuratore, un lavoratore encomiabile ed indefesso che risponde al nome di Nicola Higuain, che tramite i social ha dato sfogo alla sua contentezza ed alla sua goduria per il trionfo (calcistico) dell' amato fratello (la sua gallina dalle uova d'oro).
Caro Gonzalo, un paio di cose il sottoscritto vuole dirtele: quello andato in scena al San Paolo è stato soltanto un goffo tentativo di accattivare il tuo vecchio pubblico e di porti agli occhi dei napoletani come un innocente catapultato in pasto ai predoni bianconeri. Ed a dire il vero in parte sei riuscito nell'impresa: eh sì, perché di gente in città che rema contro l'attuale proprietà esiste eccome e non aspetta altro che un piccolo segno per cominciare  con la solita storia del pappone. Una volta per tutte un concetto vogliamo chiarirlo: il Presidente del Napoli, così come tutti i proprietari di una società, svolge la propria attività imprenditoriale al fine di produrre un utile e non senza scopo di lucro, esattamente come farebbe anche il più accanito dei tifosi. Ma il pagamento della clausola rescissoria non è una normale transazione tra due società, bensì la copertura totale di una cifra da parte dell'acquirente di un prezzo stabilito, al quale la società di appartenenza non può più opporsi: può opporsi però il calciatore in questione, decidendo magari di non tradire un popolo che ti ha accolto, coccolato, difeso e portato in trionfo. Non con la più acerrima delle nemiche, non andando in un ambiente da sempre ostile e da sempre artefice delle più vili e disoneste malefatte, quelle a cui sembravi tanto accanitamente opposto. No caro Gonzalo, non funziona così, e questo sia chiaro a chi in città, a Partenope, cerca un pretesto per inveire contro Dela: non permettetevi di difenderlo o sarete giudicati come lui!
Ho cercato un po' in giro per il web una definizione di "uomo vero" che mi soddisfacesse ed in una pagina ho trovato questa che vi riporto fedelmente: "L'uomo con le palle è un uomo senza compromessi: difende i propri ideali a spada tratta, perché i propri ideali sono l'essenza di quello che è.
Un Uomo con le palle non scende a compromessi sui propri ideali: non c'è merce che possa fargli cambiare idea se è convinto di qualcosa.
L'unica cosa che può fargli cambiare idea, è qualcuno che gli dimostri che ha torto.
L'uomo con le palle non teme di aver torto: non scende a compromessi neanche con se stesso.
Quindi, se sa di perseguire una strada errata, non insiste temendo di perdere potere, ma ammette di aver torto e sposa la nuova idea.
Un uomo con le palle pone alla base di qualsiasi sua azione la soddisfazione ed il rispetto della propria immagine: quindi non tradisce se stesso, né coloro che ritiene amici persone da tutelare, siano essi palledotati o meno.
Un palledotato, quindi, non si batte solo per i propri ideali, ma anche per quelli dei propri amici, che rispetta e sostiene nel momento del bisogno.
Un palledotato ha pochi amici, perché il mondo è infestato da senza palle."
Amico Gonzalo ed amico Nicola, posso definirvi in qualsiasi modo ma credo proprio di non potervi catalogare tra quelli che possono considerarsi "con gli attributi": la differenza con il vostro nemico Aurelio De Laurentiis, che vi piaccia o meno, sta tutta qui;  lui con la sua antipatia, nei suoi modi spesso poco ortodossi, un po' dozzinali, talvolta anche volgarotti, è uno con le "palle", uno che ci mette la faccia ed è pronto ad ammettere di aver sbagliato.
Cosa dire di quel buono a nulla di Nicola: mi chiedo cosa avrebbe fatto nella propria vita se non avesse avuto la fortuna di avere un fratello così bravo a giocare a pallone! Ricordo in maniera limpida quando si affannava nelle radio locali e sui tanto cari social a professarsi "malato" del Napoli e fortemente intenzionato non solo a tatuarsi qualsiasi cosa legata alla squadra ed alla città, ma anche a far rivivere ai tifosi partenopei quello che gli stessi avevano vissuto anni prima con un altro argentino, il più grande di tutti ( ma non lo nominiamo per evitare una dissonanza in termini di palle con pochi eguali!). Ed invece il giovane Nicola si diverte ad istigare e provocare i napoletani sempre, a sproposito, magari spesso in preda a fiumi di alcool e droga che imperversano nella sua sfrenata vita da mantenuto del fratello famoso. Lo stile, quello vero, è per pochi ed ognuno sceglie quello che rispecchia più fedelmente il proprio essere. Ed a proposito di palle, l'articolo è firmato ed in qualsiasi momento i fratelli Higuain possono rivalersi nelle sedi che reputano più opportune contro il sottoscritto: sono molto meno ricco di loro ma un po' più uomo. Senza offesa!

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